Reperti preistorici trovati nella Golupska jama, nella Podrebarska špilja e in altre grotte, testimoniano che Pinguente era abitata fin dall’antichità. Vi governarono in tanti – gli Iliri , i quali si insediarono sulle cime dei colli costruendo abitazioni cinte da mura in pietra; i Romani, i quali le diedero il nome Pinguentum; poi iniziò il dominio dell’Impero bizantino, del patriarca di Aquileia, dei Veneziani e dell’Austria.
Leggermente voltata verso sud, la vecchia città di Pinguente ha due porte cittadine, la Porta piccola e la Porta grande, ha quattro piazze comunicanti tra loro con tre vie principali – la piazza in cui è situata la chiesa parrocchiale è scolpita nella pietra viva. Il cuore della città era il vecchio pozzo con elementi decorativi barocchi, situato nella piazza centrale. Il pozzo non serviva solo per l’approvvigionamento d’acqua, ma era anche luogo centrale di raduno per stare in compagnia.
Le narrazioni su Pinguente e sulla sua storia sono condite da racconti e leggende che parlano di potenti governatori e delle loro guerre, di orgogliosi castellieri, iscrizioni scolpite nella pietra, di torri e mura di cinta. Non chiudendo mai la sua volta all’entrata della città vecchia, Pinguente da secoli racconta la sua storia ai più svariati viandanti. Per la sua storia, ma anche per la sua gastronomia eccellente, Pinguente è la destinazione prediletta per gli amanti dei buoni bocconi e di un buon bicchiere di vino. È ampiamente conosciuta come città del tartufo, la cui raccolta avviene proprio nella foresta della valle del fiume Quieto. A settembre, quando inizia la stagione della caccia al tartufo bianco, Pinguente emana un profumo allettante e intenso di tartufo – si prepara la grande frittata con più di 2000 uova e 10 chilogrammi di tartufo. Questo grande banchetto si chiama Subotina, il giorno quando rivive il nucleo della cittavecchia di Pinguente che diventa palcoscenico sul quale si svolge uno spettacolo unico – si ritorna nel XIX secolo e si conosce la vita della Pinguente antica.
La cittadina sopra ad un colle vellutato, cinta da possenti mura in pietra e condita da una gastronomia istriana autoctona, vi svelerà tutti i segreti dei piaceri di questo luogo.